É difficile diventare ricchi in Italia?
Globalizzazione e quarta rivoluzione industriale, due fenomeni della nostra storia recente, hanno permesso a miliardi di esseri umani di migliorare il proprio tenore di vita ma in parallelo sono aumentate anche le disuguaglianze tra le varie classi sociali.
In base al Paese in cui si vive, in pratica, può essere più o meno facile riuscire a migliorare la propria condizione economica e salire di classe sociale fino a diventare ricchi.
Il World Social Mobility Index
Il World Economic Forum ha stilato il World Social Mobility Index, analizzando le condizioni di oltre 80 Paesi e misurando la facilità con cui i rispettivi abitanti riescono a salire di classe sociale, a seconda di alcuni parametri.
- Accesso e qualità dell’istruzione: quanto è facile accedere a un percorso scolastico, qual è la qualità dell’insegnamento?
- Accesso e qualità del lavoro: quanto è facile trovare un’occupazione? A quali condizioni contrattuali e salariali?
- Presenza di istituzioni: quanto riescono a far sentire tutelati i cittadini?
La classifica che è risultata incrociando i dati della ricerca ci mostra il grado di mobilità sociale (La possibilità di passare da una classe povera a una classe media, da una classe media a una classe borghese, dalla classe borghese allo status di ricco) in Paesi anche molto diversi tra loro.
Al primo posto, con 85 punti, troviamo la Danimarca, seguita da altri Paesi scandinavi e dalla Germania. Gli USA si posizionano al ventisettesimo posto, con 70,4 punti, l’Italia con i suoi 67,4 punti ottiene soltanto la trentaquattresima posizione, mentre chiude la classifica la Costa D’Avorio con 34 punti.
Perché ridurre le disuguaglianze può essere un buon investimento per un Paese?
Il World Economic Forum ritiene che un aumento del 10% della mobilità sociale permette un aumento del 5% del PIL in dieci anni, quindi un incremento rilevante della produzione complessiva della popolazione. L’aumento della mobilità sociale non giova soltanto alla produzione, ma anche alla felicità e alla qualità della vita dei cittadini stessi.
Se andiamo a vedere quante generazioni ci vogliono per riuscire a salire di classe sociale, il World Social Mobility Index ci mostra che in Danimarca bastano 2 generazioni, mentre in Italia ce ne vogliono 5 e chiudono la classifica il Brasile e il Sud Africa dove ne occorrono ben 9.
Affrontare la questione in termini di generazioni è fortemente demoralizzante per tutte quelle persone che vivono in Paesi con punteggi bassi di Social Mobility Index, come per esempio l’Italia.
Le conseguenze della globalizzazione
La globalizzazione, inoltre, ha accentuato fortemente questo fenomeno: a oggi il 43% della ricchezza è in mano all’1% della popolazione mondiale, e l’1,4% della ricchezza è detenuto da oltre il 53% della popolazione. La disuguaglianza è oggettivamente fortissima e questo mette la maggior parte della popolazione nella condizione di non essere soddisfatta del proprio status sociale e del proprio livello di ricchezza.
Riuscire a partire da una condizione sociale bassa, se non addirittura di povertà, fino a diventare ricchi è praticamente impossibile dal punto di vista statistico per la maggior parte della popolazione italiana: basta osservare la classifica delle dieci persone più ricche in Italia per accorgersi che sono sempre le stesse da molti anni, ed è molto probabile che le loro famiglie continueranno a rientrare in questa lista dopo la loro morte.
Perché in Italia la mobilità sociale è così stagnante?
I motivi principali sono 3:
- SCUOLA – didattica poco attuale, che non prepara gli studenti ad affrontare il mondo del lavoro.
- SCARSA EDUCAZIONE FINANZIARIA – le persone non riescono a gestire adeguatamente la propria situazione economica e finanziaria.
- IMPOSIZIONE FISCALE FORTISSIMA – molti lavoratori autonomi e imprenditori sono disincentivati a cercare di scalare la propria attività in quanto la condivisione con lo Stato è piuttosto faticosa da digerire.
- MENTALITÀ STATICA – instaurata nelle generazioni precedenti nel cercare un posto di lavoro a tempo indeterminato, preferibilmente nel settore pubblico, che posiziona le persone più sulla ricerca di tranquillità e sicurezza piuttosto che sulla crescita e sull’imprenditorialità.
Perché ho deciso di scrivere questo post? Non certo per scoraggiare, ma per riflettere sulle innegabili difficoltà che si possono incontrare nel nostro Paese quando decidiamo di migliorare la nostra situazione economico finanziaria, per poterci poi mettere nella condizione di investire nel modo più efficiente le nostre risorse.
Non servono guide su come diventare ricchi, ma è fondamentale non perdere le occasioni che si possono presentare sui mercati finanziari e non sprecare l’opportunità di utilizzare l’interesse composto, che può davvero darci un aiuto consistente quando cerchiamo di salire di classe sociale.
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