Oro in portafoglio: è giusto avere oro nel tuo portafoglio finanziario?
Ho deciso di affrontare il tema in questo articolo perché trovo sempre molto interesse, curiosità e poca consapevolezza nelle famiglie su questo argomento.
Molte persone sarebbero interessate, ma nelle banche tradizionali questo argomento (molto importante) spesso non viene trattato.
Perché? Le banche non traggono vantaggio dal vendere oro, dal momento che non può essere utilizzato per produrre profitti.
Nel nostro viaggio di oggi scopriremo che c’è chi considera l’oro un asset essenziale e chi al contrario lo considera inutile. Sicuro è che l‘oro è sempre stato poco correlato con le azioni. Questo lo ha reso un asset interessante, in termini di equilibrio.
Oro no: i motivi di chi ne è contrario
Chi sostiene questa tesi afferma che l’oro sia un asset improduttivo. Questo perché, a differenza di azioni e obbligazioni, non restituisce né cedole né dividendi. Infatti l’oro è un bene fisico.
Un’altra caratteristica che può spaventare dell’oro sono le sue forti oscillazioni. La volatilità di questo asset è molto alta. Questo è un elemento di “debolezza” qualora avessi investito interamente i miei risparmi in oro.
- la riduzione delle oscillazioni;
- la riduzione dei tempi di recupero, degli anni con risultati negativi;
- il mantenimento (ancora più importante) della stessa percentuale di rendimento medio annuo in orizzonti medi e lunghi.
Certo, storicamente ha reso meno della componente azionaria (l’asset in assoluto più redditizio nel lungo periodo), ma come ti sentiresti se il tuo portafoglio calasse di un 40% del suo valore? Il valore della decorrelazione e diversificazione è proprio quello di ridurre o evitare questa spiacevole sensazione.
Oro Sì: i motivi di chi ne sostiene la presenza nei portafogli
L’oro inoltre è impiegato non solo nell’industria nella creazione di preziosi, nelle tecnologie, ma anche negli investimenti privati e dalle banche centrali sotto forma di riserva di valore.
Ma qual è la vera funzione dell’oro?
In sintesi: oro sì o oro no all'interno di un portafoglio di investimento robusto?
Questo rende l’ investimento più robusto e riduce le oscillazioni nei giusti orizzonti temporali.
Quale è lo strumento migliore per investire in oro?
Lo strumento più adatto è senza ombra di dubbio un ETC a replica fisica.
È indispensabile usare infatti un prodotto che replichi il valore fisico dell’oro, mantenga l’assoluta trasparenza e che equivalga al possesso di un lingotto (possibilmente riducendo i rischi di furto, i costi assicurativi, di deposito e di intermediazione). Gli Etc, ovvero gli “exchange traded commodity”, sono strumenti finanziari emessi a fronte dell’investimento diretto dell’emittente o in materie prime fisiche (oro, petrolio, zucchero, soia, zinco) o in contratti derivati su materie prime. Con gli Etc è quindi possibile per gli investitori prendere posizione su una singola materia prima. Il valore è quotato giornalmente e rispecchia esattamente quello dell’oro (oncia).
Uno strumento alternativo per investire sull’oro attraverso il mercato azionario potrebbe essere investire sulle singole azioni, o su un portafoglio di azioni minerarie e di estrazione. Ma in questo caso la classica protezione dalla volatilità viene mitigata essendo molto più correlate con dinamiche geopolitiche quali: scioperi, manifestazioni, guerre nei paesi di estrazione, dinamiche contrarie alle politiche ESG.
Molti dei portafogli statistici più studiati e utilizzati dagli esperti di finanza hanno delle percentuali di ETC in oro fisico, ma ovviamente la percentuale, come di ogni altra asset class, va studiata sulla persona e disegnata per rispondere agli obiettivi della famiglia.
Hai oro nel tuo portafoglio?
Ti interessa investire in oro in questa fase? Vuoi capire quanta parte del portafoglio dedicarvi e se sia meglio scegliere oro fisico o finanziario?
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