Facciamo un passo indietro: nello scorso post ci siamo chiesti se conviene lasciare il TFR in azienda o destinarlo a un fondo pensione e abbiamo capito che non esiste una risposta univoca a questa domanda.
Ogni individuo e ogni famiglia hanno le proprie esigenze, che vanno analizzate con attenzione in modo da poter compiere le scelte giuste in materia di finanza e dintorni.

Nel post di oggi ci concentreremo sulle forme pensionistiche complementari che hai a disposizione e su come scegliere quella migliore per te.

Oggi ci occuperemo delle varie soluzioni possibili a cui aderire se hai deciso di destinare il TFR a un fondo pensione: i FIP, i PIP o i Fondi Negoziali.

• FIP e PIPSia i FIP (Fondi integrativi pensionistici aperti) che i PIP (Piani Individuali di Previdenza) sono delle pensioni complementari che vanno a integrare quelle erogate dall’INPS in qualità di sistema previdenziale obbligatorio pubblico. Entrambe sono forme pensionistiche individuali che possiamo classificare come piani previdenziali, cioè piani di investimento studiati su misura. Quindi, se scegli di destinare il tuo TFR ai FIP, aderisci a una forma particolare di fondo pensione aperto con costi di gestione più contenuti rispetto ai PIP.
• Fondi negozialiI Fondi Negoziali sono una forma pensionistica complementare rivolta solo a lavoratori iscritti a un CCNL (contratto collettivo nazionale di lavoro) che ne consente l’iscrizione, oppure impiegati in settori o aziende che ne hanno uno di riferimenti.

Lo ripeto sempre e non mi stancherò di farlo: investire significa percorrere una strada tracciata in base alla nostra situazione di partenza e ai nostri obiettivi e bisogni futuri. E per tracciare questa strada occorre consapevolezza e l’aiuto di una guida esperta, che sappia consigliarti al meglio.

Contattami se vuoi fare chiarezza sui fondi complementari, valutare insieme a me la tua situazione e tracciare la tua strada verso il futuro.