C’è una forma di rendimento, di pianificazione e di investimento di cui si parla ancora troppo poco ma che è fondamentale all’interno del ciclo di vita di una famiglia: l’istruzione. Il cosiddetto capitale umano.

Ho consultato le ricerche di Career Paths, un’agenzia specializzata in percorsi di istruzione fino all’università, che nella vita di una famiglia mettono a confronto un investimento in denaro nel percorso universitario del figlio con quello in un immobile poi destinato all’affitto.

Lo studio distingue tra diversi tipi di università, così come diversi tipi di luoghi e tipologie di abitazioni, ma i risultati di tutte le ricerche dimostrano che i rendimenti, cioè gli stipendi, a un anno dalla laurea, superano di gran lunga i rendimenti di un immobile dato in affitto. In media di ben 16 volte.

La nostra quindi, ancora una volta, è una questione culturale che ci porta fuori strada rispetto a un’idea del risparmio moderna e razionale: abbiamo una visione patrimoniale del valore, a volte preferiamo dare ai figli delle cose di proprietà, come un appartamento, mentre dovremmo pensare al valore, all’investimento, come a qualcosa che genera un rendimento, un flusso, un reddito successivo, che aiuta quindi a costruire un futuro.

L’istruzione e la formazione di un figlio, il capitale umano, è un investimento oggi sempre più necessario. Come ogni investimento ha un costo iniziale (può andare dai 45.000 agli 80.000€ a seconda del prezzo della retta, dei libri, ma soprattutto del costo della vita nella città scelta) e ha un mercato di riferimento, che in questo caso non è la borsa mondiale né il mercato immobiliare, ma è il mercato del lavoro.

È in questa direzione che bisogna orientare le scelte, certo partendo dalle caratteristiche peculiari del figlio, perché le stesse ricerche di Career Paths dimostrano anche grossi scostamenti di rendimento tra la scelta di un percorso di istruzione e un altro, tra un’università e un’altra.

Investire nel capitale umano di un figlio è qualcosa che una famiglia che ne ha le possibilità e le intenzioni deve programmare: il segreto in questo caso sono i piani di accumulo in fondi comuni di investimento.

Dedicare una parte dei propri risparmi a questo obiettivo permette di avere grossi vantaggi perché:

• si può approfittare del rendimento dell’investimento. Investire 300€ al mese per 15 anni, con un rendimento medio annuo del 4%, non vuol dire avere alla fine 54.000€, ma significa arrivare a ottenere quasi 74.000€, il necessario per un percorso di studi di prima qualità.
• si otterrà un risparmio importante ma diluito nel tempo, che consentirà alla famiglia di non affrontare un esborso concentrato in pochi anni ma anzi, di conservare il proprio tenore di vita e affrontare magari nuovi obiettivi importanti come l’integrazione pensionistica.